Ingresso del campo di concentramento di Teresinstadt |
Nel 1941 a Praga il compositore Hans Krasa scrive
l'operetta per bambini “Brundibar”,
per un concorso organizzato dal Ministero della Cultura e dell'Educazione della
Cecoslovacchia; lo stesso anno Krasa viene arrestato e internato a Terezin. Sappiamo
come quel campo, esaltato in un filmato voluto dal Ministero della Propaganda
nazista dal titolo “Il Fuehrer dona una città agli Ebrei” come campo “modello”
in cui gli ebrei sarebbero stati protetti dall'odio che li circondava ((bugia
che fu serenamente inghiottita da
tutte le istituzioni, Croce Rossa compresa, in un sopralluogo che fecero il 23
giugno del '44 ) era in realtà l'anticamera dei campi di sterminio.
Costretti a mimare una vita “normale”, gli ebrei
di Terezin cercano nella cultura e nell'arte e non nella sopraffazione per una
sopravvivenza a tutti i costi, la forza di esistere, dando una lezione di
civiltà al mondo.
“Brundibar” racconta la storia – metaforica – di due bimbi che sconfiggono un
prepotente. E il ritmo ternario del valzer di Brundibar (“lento cantabile” in
partitura) diventò l'inno dei prigionieri di Terezin, la colonna sonora di una
residua speranza di libertà.
L'operetta di Krasa, con la sua ingenua “moralitè”
viene messa in scena a Terezin nel settembre del '43 e replicata 55 volte. C'era già stata la
ritirata di Russia e lo sbarco in Sicilia, l'impero di Brundibar scricchiolava
ma la sua ferocia era intatta. Nei mesi successivi quasi tutti gli interpreti e
il compositore vengono “trasferiti” e uccisi.
Nell'operetta i bambini alzano gli occhi verso un
aeroplano che vola e sognano di volarsene via. Ma quell'aeroplano sorvola
troppo tardi il campo di Terezin.
IL GHETTO DI TEREZIN
Terezin è una città della Cecoslovacchia che servì
da ghetto fra il 1941 e il 1945, per circa 140.000 ebrei deportati dai nazisti
dall'Europa Centrale ed Orientale.
A Terezin, su un'area che aveva contenuto in
precedenza 6-7000 abitanti, fu stipata, per ondate successive, una popolazione
che raggiunse, nel 1942, 87.093 persone. I piani nazisti prevedevano un duplice
scopo:
· trasferire gradatamente
gli abitanti del ghetto ai campi di sterminio;
· nascondere al mondo libero
il fatto che la comunità ebraica europea fosse in procinto di essere
sterminata, esibendo in maniera
propagandistica Terezin come un “insediamento modello”.
Quando, nell'ottobre del 1943, il governo danese chiese conto
degli ebrei catturati a Copenhagen, le autorità naziste concessero una visita
del Campo ai rappresentanti della Croce Rossa Internazionale, ma la visita poté
avere luogo solo
nella primavera dell'anno
successivo, ai tedeschi serviva tempo per effettuare una eccezionale operazione
di abbellimento del campo..
La Croce Rossa
Internazionale e due membri del governo danese visitarono il Campo il 23 giugno
1944 per circa tre ore durante le
quali la messa in scena del Campo modello, sapientemente orchestrata, funzionò
alla perfezione.
LA MUSICA A TEREZIN
Musicisti professionisti e
semplici dilettanti sfidarono l'iniziale proibizione di svolgere qualsiasi
iniziativa artistica pur di organizzare un'attività musicale all'interno del
ghetto.
Si ha notizia di almeno
due formazioni quartettistiche che iniziarono la loro attività clandestinamente
perché sprovvisti di musica stampata. Questi musicisti copiavano a mano o
ricostruivano a memoria gli spartiti, su carta di pessima qualità e rischiando
la vita.
Significativo fu
l'allestimento dell'operetta per bambini, intitolata “Brundibar”, composta e
strumentata da Hans Krasa e questa fu l'unica opera lirica che poté essere
rappresentata in forma teatrale, con scene e costumi.
L'operetta venne replicata
55 volte e il livello dello spettacolo era tanto elevato che Berlino mandò a
Terezin un troupe cinematografica per girare un documentario di propaganda. In
quella occasione, “Brundibar”, venne rappresentata in un teatro vero e proprio.
Finite le riprese tutti i membri delel'orchestra, i collaboratori, i bambini
che vi avevano partecipato, furono deportati ad Auschwitz.
I BAMBINI DI TEREZIN
Fra i prigionieri del
ghetto di Terezin ci furono all'incirca 15.000 bambini, compresi i neonati, in
prevalenza figli degli ebrei cechi deportati a Terezin insieme ai genitori. La
maggior parte di essi morì nel corso del 1944 nelle camere a gas di Auschwitz.
Nelle case operarono
educatori e insegnanti prigionieri che riuscirono, nonostante le infinite
difficoltà e nel quadro di limitate possibilità, a organizzare per i bambini
una vita giornaliera e perfino l'insegnamento clandestino.
Sotto la guida degli
educatori, i bambini frequentavano le lezioni e partecipavano a molte
iniziative culturali preparate dai detenuti e non furono solo ascoltatori,
molti di essi divennero attivi partecipanti a questi avvenimenti, fondando
circoli di recitazione e di canto e facendo teatro.
E quei bambini di Terezin
scrivevano soprattutto poesie..
NOTA:
“Brundibar” è l'unica
opera musicale per bambini del compositore ceco Hans Krasa su libretto di
Adolf Hoffmeister originariamente
rappresentata dai bambini del Campo di concentramento di Theresienstadt.
Questa piccola storia, nell'immensità della tragedia mai
dimenticata dell'Olocausto, è stata prodotta e musicata dal Circolo LABORINTUS,
di Sassari, e dal Coro voci bianche della Polifonica Santa Cecilia ed una Ensemble di musicisti che con i loro
strumenti ne hanno “enfatizzato” la tragicità.
La voce recitante
dell'attrice Maria Antonietta Azzu ha creato la giusta atmosfera, silenzio e
suspense, dovuto.
Venerdì 25 gennaio, al
Teatro Smeraldo di Sassari, erano presenti più di 450 bambini, il nostro
futuro, per continuare a ricordare, sempre.
Gavino Puggioni
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