All'ora vespertina
nel solito porto
col desiderio d'amore
ammiro, anche stanco
quel cielo imbrattato
di nuvole rossastre
di cirri in movimento
verso altre terre
Sotto i bastioni
alberi di mille barche a vela
in ordine ma sole
tagliano quel disegno naturale
e da quelle nuvole
paiono precipitare
Comunicano, quei legni
staticità, immobilità, solitudine
I marinai sono assenti
non amano il mare
E allora quelle barche
quelle nuvole dipinte
di colori evanescenti
ma presenti
con qualche gabbiano in ritardo
m'appaiono come un monumento
simile ad un quadro bello
eppure abbandonato
Gavino Puggioni
Da Nel silenzio dei rumori
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