Te ne stai solo
seduto su una panca
ad osservare il mondo
che scorre qui al tuo fianco.
Attonito mi guardi
mentre passo.
“Buongiorno, Gaetano”,
ti dico preoccupata.
“Buongiorno”, mi rispondi
ripiegando la testa
verso il petto.
Il tuo pensiero però, lo vedo,
è già lontano
e le parole pronunciate a caso.
Passo oltre.
Ancora ti sento mormorare,
troppo distante
perché possa capire.
Piera Maria Chessa
dal suo blog I mulini a vento
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