I boschi di pini sulla collina,
e la fattoria lontana miglia e
miglia,
apparivano nitidi come dietro una
lente
sotto il cielo di un azzurro
pavone!
Ma una coperta di nuvole nel
pomeriggio
avvolse la terra. E tu camminavi la
strada
e il campo dei trifogli, dove
l’unica voce
era il tremolo vivo del grillo.
Poi il sole tramontò fra grandi
cumuli
di lontane burrasche. Si levò un
vento
e spazzò il cielo che attizzava le
fiamme
delle stelle scoperte;
e faceva oscillare la luna
rossiccia,
che pendeva fra l’orlo del colle
e i rami scintillanti del frutteto.
Tu camminavi soprappensiero sulla
riva
dove le gole delle onde erano come
civette
che cantassero sotto l’acqua e piangessero
allo sciacquio del vento in mezzo
ai cedri.
Finché tu ti fermasti, troppo
commossa per piangere,
e vicino alla casa, in alto,
vedesti Giove,
che sfiorava la vetta del pino
gigante,
e in basso vedesti la mia sedia
vuota,
cullata dal vento nel portico
solitario –
sii coraggiosa, Amore!
(Edgar Lee Masters - Antologia di
Spoon River, 1915 -
trad. Fernanda Pivano)
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