Questo verso, di una nota e
vecchia canzone di Mina, mi ha portato a riassumere in breve, la due giorni di
“see-book”, il primo forum regionale del libro digitale, tenutosi a Sassari il
17 e il 18 gennaio 2014. I campi culturali toccati sono stati tanti, compreso
la presentazione di alcuni libri cartacei, in...carpe diem!, positivamente
accolti e di cornice appropriata.
La Regione Sardegna e altre istituzioni
pubbliche? Assenti ovviamente, anche se l'assessore Sergio Milia ha fatto
auguri e teorizzato nuove imprese ad hoc per far crescere la cultura
nell'Isola.
La presenza, invece, di dirigenti
di biblioteche universitarie, Mary Joan Crowley da Dublino ma da vent'anni
trasferita a Roma, dove svolge la sua attività presso La Sapienza, e
scientifiche, come la neonata Biblioteca Scientifica Regionale, con Silvia
Marcis relatrice e piena di speranze da mutare in realtà, ha catalizzato
l'attenzione su quello che la scuola tutta deve affrontare per “ la messa a
punto” di quelle conoscenze necessarie e universali che, altrimenti proposte,
potrebbero non aver senso, di questi tempi.
Da semplice ascoltatore, non
sempre presente, ho preso appunti sparsi, seppure i discorsi siano sembrati
diretti ad avere più attenzione alla scrittura digitale, anche a coltivare
nuove passioni, nuovi strumenti di comunicazione interculturale, dai quali
dovrebbe nascere l'ars nova dell'intellighentia umana, passando però in mezzo a
fiamme e fuochi di libri cartacei bruciati?
A questa loro fine nessuno ha
pensato, ovviamente, anzi e meritando plausi, Marco Zapparelli, delle Edizioni
Marcos y Marcos, si è detto fermamente convinto che il libro cartaceo avrà vita
altra, perché esso stesso dà vita-lavoro ad altri, dalla creazione
impaginazione fino allo scontrino dell'ultima libreria posta a mille chilometri
di distanza, magari il cartaceo abbinato a quello digitale, non si sa se in
offerta speciale o compreso nel prezzo, e non sarebbe male!
Si sa, qui da noi, il tutto
arriva in ritardo e penso, banalmente, ad alcuni libri spediti da Roma e da
Siliqua, e non arrivati ed è passato un mese!..Ah! se fossero stati
digitalizzati li avrei letti già dieci volte!
Ma ammettiamolo pure, siamo in
gravissimo ritardo in quel tutto, anche nei confronti di altre Nazioni europee,
dove gli e-book nascono, crescono e si consumano, ma non in misura di quella
americana o della stessa Inghilterra, Irlanda e Scozia comprese, dove il libro cartaceo, mi dicono, ha
subito “colpi bassi”.
Ma tant'è! delle rivoluzioni e
dei loro effetti se ne parlerà sempre ma il parlarne, qui o altrove, produrrà
ben poco. Serve, invece, produrre qualcosa che vale, come un libro, come la
scrittura, come il modo nuovo di comunicare , costi quel che costi, ma mai si
pensi alla cancellazione o alla distruzione del libro..sì, di quello composto
da poche o tante pagine che hanno fatto crescere culturalmente e civilmente
milioni di nostri simili, da più di cinquecento anni a questa parte!
E l'e-book in Sardegna?
Siamo agli albori, con alcune
case editrici, una decina, che hanno “sfornato”, a dirla con Antonio Tombolini,
ben e soli 335 titoli, non so se per difficoltà territoriali o per poca
disposizione e predisposizione
editoriale.
Chiudo, tornando al titolo... e
se domani, almeno da noi, non riuscissimo più a comprare un libro perché
mancano gli euri?
Cosa leggeremo?
Ma la risposta mi sembra ovvia!
Gavino Puggioni
Il riferimento a Siliqua mi ricorda qualcosa...
RispondiEliminaCaro Gavino, i tuoi dubbi sono anche i miei. Certamente il libro digitale ha le sue caratteristiche positive, in molti ne parlano con entusiasmo, a me però, devo ammetterlo, forse è un'esigenza legata all'età, piace tanto prendere un libro tra le mani, "sentirlo", percepirne anche il caratteristico odore. Ritengo che in certi momenti sia più comodo, più pratico fare uso dell'e-book, magari quando non si è in casa, ma se sei comodamente seduto...
RispondiEliminaA proposito di libri spediti da tempo, una mia carissima amica che abita a Roma attende un mio pacco da circa 20 giorni. Che dire?
Ciao. A presto.
Piera
Le poste funzionano malissimo! Per questo forse gli e.book sono più immediati, m ma se non si possiede un lettore, un tablet o in ipod, come fare? Penso che le due versioni (cartaceo e digitale) dovrebbero uscire in parallelo, così che si possa scegliere la soluzione che ci è più idonea! Siliqua, Roma ne sono al corrente! Un disastro tutto italiano!
RispondiEliminaUn articolo quello di Gavino che fa male, eppure dovremmo ormai esserci abituati al progresso che sempre di più va avanti.
RispondiEliminaAvere davanti un libro od un e-book, per molti potrebbe esserci l’imbarazzo della scelta – pensandoci bene ognuno ha una propria vita, la quale potrà dare emozioni diverse, ma sono sicura
che il calore, il profumo che può donare un libro sia difficile viverlo con le novità di oggi.
Sfogliare un libro aiuta ancora di più a vedere quanto scorre sotto ai nostri occhi, tutto è più vivo – anche solo il fruscio delle pagine incanta.
Berta Biagini