Il mio è uno schiaffo
incontrovertibile, se tace la bocca e
mi credi
nel silenzio v'è
l'ammonizione che ammanca.
Il Sacro è indissolubile s'è
l'occhio a mangiarne e il resto
a chiederne,
ma non guardarmi come per
commiserare il passaggio di una rondine,
non guardarmi per solcarmi il
cielo. Ci sono cadute
arrendevoli che
esplodono in verbo, di
rugiada esposta a circondare corolle e salmi,
un'invocazione al macello, al
raglio dei morti, alla gogna
della gola.
Potessi mutarmi a tal fine
almeno di un'ala, spogliarmi di
piume, implume
rendermi oltre la parola,
trasformarmi in sasso, in
cagione durevole che
s'erode al vento, essere
lanciata in cerchio inesauribile di
vita
Alessia D'Errigo
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