Nuvole di cenere
sopra un fuoco
ormai spento
nascondono
tremule stelle
impaurite
Il faccione vagante
della luna
violata
m'appare più triste
e vuol sottrarsi
alla vista
della terra imbruttita.
Nella piazza
dalle diafane luci
un cane randagio
s'aggira
avido di prede rifiutate
Lo seguo
e di lui mi rimane
una ribrezzevole scia
come di miasmi
in una fogna antica
Alberi carezzati
da un vento traditore
s'allungano
in scheletri di niente
e par vogliano
unirsi
incontro alla furia
che ne verrà all'indomani
Spettacolo ripugnante
quello
d'una città assopita
piena di brutture
e di mistero
a me impenetrabile
E in fondo
alla via d'ogni giorno
una macchina
del "trenta"
mi squarcia
quel silenzio
e mi ferisce il cuore
ora simile alla luna violata
Gavino Puggioni
1959
Da L'arcobaleno in giardino
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