Come la sedia di paglia
dimenticata nell’angolo
della cucina annerita
insieme alle pietre sconnesse
del cotto d’un tempo,
così mi vedo, senza voce in capitolo,
come vecchia stampella
di abiti ormai fuori moda.
Non so di che parlate,
ho perso la voglia
d’andare in stazione
e prendere nota
delle facce affacciate
che sfrecciano via
nel calderone dell’attualità.
Resto silente a pensare
al mio mondo,
fatto di alberi, prati e orizzonti,
e tanti perché come foglie
sempreverdi d’autunno.
Lorenzo Poggi
Da Muretti a secco
Molto spesso...questo è il mio sentire.
RispondiEliminaMolto bella!
Graziella