Mi sono caduto addosso
con tutta la rabbia dentro
scavando gallerie nel deserto
e tanta voglia di te.
Adesso che lascio impronte
delebili
vorrei essere oltre l’orizzonte
a volare distanze bianche.
Solcare mari agitati
lasciando segni
indelebili
dei miei sogni incompiuti.
Sentire salire le voci
come fantasmi dal fondo
e scimmie aggrappate alla spalla
come pappagalli eterni.
E poi stendermi al sole
per cercare le stelle
strappate
dai ricordi di una notte.
Riprendo il cammino
rotolando sulle ginocchia
fino a sfondare il muro
dell’incomprensione.
Lorenzo Poggi
Da Muretti a secco
Molto bella, come sempre.
RispondiEliminaGraziella