Perché sei nato?
Certo, non l'hai voluto tu!
Hai visto cosa ti circonda?
Già, di questi anni passati
e, ahimè, di quelli avvenire
nessuno ti ha parlato
nemmeno mamma
preoccupata per la sua forma fisica
istruita dall'istruttore di quella palestra
E tu sei arrivato in mezzo a noi.
Dovresti essere il più importante
il più amato, in tutti i sensi
Invece tutti si danno da fare
per come ti devi vestire
per come devi festeggiare
i tuoi mesi, i tuoi compleanni
con babbo e mamma già negli affanni
Ti sballottano dai nonni
e qui trovi amore vero
ma tu poco ci badi
ti manca quella presenza
Ma ti portano a fare "week-end"
elegante
come si conviene ad un bambino d'oggi
Detto fra noi
a te non te ne frega niente
di tutta quella gente
che ti sbaciucchia e ti strapazza
Non puoi fare niente
puoi solo piangere ed urlare
e allora, bambino mio
sono guai
Mamma non lo sa, babbo nemmeno
ma il tuo pediatra sa tutto
e ordina pappe nuove, energetici nuovi
liquidi mai sentiti ma moderni
calmanti, che ti preparano
agli eventi di oggi
Ti regalano, appena nato
lo "stress" e l'anti "stress"
e tu non sai cos'è
ma cresci, forse sano, ma già malato
Gavino Puggioni
3 novembre 2003
Da L'arcobaleno in giardino
e Nel silenzio dei rumori
e Nel silenzio dei rumori
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