Quante
ombrose dimore hai già sfiorato,
anima
mia, senza trovare asilo:
dal
sogno rifluivi alla memoria,
da
memoria tornavi a essere un sogno,
per
via ti sorprendeva la bufera.
Senza
felicità, senza speranza
di
quiete – ma guarda come il volto
puramente
contiene il suo destino –
a
volte ti levavi rischiarata
dalla
ragione, a volte ti eclissavi.
Vivi,
incredibilmente ti fu dato;
esisti,
come sia lo chiedo ancora
al
passato, a quest’ora in cui più lieve
la
montagna di sé scolpisce il sole
e
la sera che il mare fugge e implora
(Mario Luzi - Poesie sparse, 1945-1948)
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