Il poeta Lorenzo Poggi, dopo aver letto la silloge poetica di Gavino Puggioni, di cui al titolo, ha inviato questo commento, per il quale lo ringraziamo di tutto cuore
Il vento, le foglie, i cavalli, le nubi, la
luna, le stelle (cito qui alcuni versi estrapolati a caso: andirivieni di
nuvole cariche di speranza umana///nuvole d’allegoria si muovevano annichilite
da voli di gabbiani///alla fine sarò nuvola///ho bruciato il mio vento in una
caldaia di sentimenti///un fiume lento innamorato d’una clessidra adagiata ai
suoi argini///e ora che la luna è passata indosso un altro giorno) non sono
altri che biglietti da visita per entrare nel profondo di chi legge e si
abbevera tra i dolci ma disperati segnali d’un tempo che passa invano senza
risolvere guerre, stragi, morti ammazzati e morti d’inedia. Soprattutto i
bambini. Che il poeta vorrebbe con in mano le chiavi del mondo.
E questa povera terra, così bistrattata, senza
futuro.
La raccolta si divide in quattro parti: “Del
senso della vita” “Messaggi di silenzio” “Pensieri vagabondi” “E si fa sera” ma
non cambia il messaggio. Siamo sempre in presenza d’un lirico volo che guarda
dall’alto le nostre povere cose.
Grazie Gavino per quanto ci hai dato!
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