Tu che abiti
le pagine
dell’anima
e sai…
che il dolore
mi sgretola,
come pure
l’indifferenza e
il perbenismo
nella scodella
del giorno.
Versami
gocce d’arcobaleno
nel calice
dell’amarezza,
suonami
l’arpa
di nuove emozioni,
sfiorami
di parole
con la Tua penna
di seta
per non.. morire.
Graziella Cappelli
Che bello!
RispondiEliminaGrazie, ragazzi!
Vi abbraccio
Graziella