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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

lunedì 4 novembre 2013

VELA LATINA

Condivido volentieri questa poesia, pubblicata oggi sul sito Gli Occhi di Argo e che entrerà a far parte di un'antologia poetica la cui edizione avverrà nel mese di febbraio del prossimo anno  e che potrete trovare direttamente al link sottostante

Lunedì Poesia - Danila Oppio



Vela latina

Autrice: Danila Oppio

Accarezzo il cuore l'anima il viso
Tutto quanto di più sensibile
Ti appartiene, da ambigue lontananze
Eteree, immense, eppur attigue

Ormeggiata la mia barca al porto
Paventando tempeste e marosi
Rinuncio a intraprendere
Itinerari sconosciuti e avventurosi

Al richiamo del rabbioso vento
Di questa mia imbarcazione
La direzione all’istante inverto
Prendendo con audacia il largo

Issata la vela latina, mi abbandono
Nell’affannosa ricerca di quel non so
Che almeno mi porti lontano
Dall’immensa profonda solitudine
Che i miei giorni avversa


La solitudine, il possibile amore: questi i temi scandagliati con leggerezza e densità da Danila Oppio, che concentra l’attenzione soprattutto sulla bella immagine di una vela, inevitabilmente sensibile, quando è issata, alla variabilità dei venti. L’amore chiama ma in esso non c’è spazio solo per la passione e la luminosità, l’ambiguità e la rabbia ne fanno ugualmente parte.
Il “tu” che potrebbe esserci ma (ancora) non c’è è figura dominante, in questi versi di Danila Oppio. La “ricerca del non so” è la reazione alla solitudine ormai avversata: un complesso tragitto interiore fa da preambolo ad essa, e l’autrice è bravissima a mostrarcelo, tra l’altro con un’invidiabile musicalità dei versi.
La vela è stata issata, il viaggio intrapreso. La poesia, ancora, sarà certamente diario di bordo.



Per contattare l’autrice: damanila10@gmail.com


Leggi il bando di Lunedì Poesia

4 commenti:

  1. La odi e la lasci scivolare dolcemente nel cuore e la fai tua. Ogni aggettivo è riduttivo.
    Giovanni

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  2. La odi e la lasci scivolare dolcemente nel cuore e la fai tua. Ogni aggettivo è riduttivo.
    Giovanni

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  3. "Rinuncio a intraprendere
    Itinerari sconosciuti e avventurosi"

    "La direzione all’istante inverto
    Prendendo con audacia il largo"

    L'iniziale rinuncia viene con coraggio sostituita dal desiderio di dare una svolta al proprio agire. La positiva opposizione alla rassegnazione predispone, pur nella sofferenza, al cambiamento.
    Bella.
    Ciao.
    Piera

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